Descrizione
La bolla di consacrazione episcopale del 979 di santo Stefano vescovo, tra le chiese dell’antica Diocesi di Caiazzo, elenca anche quella di «Sancus Rufus in Cesaranu».
Il piccolo edificio è probabilmente di origine longobarda come la chiesa dei santi Rufo e Carponio di Capua ed è espressione di un culto molto diffuso, a quei tempi, nel territorio. Troviamo infatti la presenza millenaria di un'altra chiesa di san Rufo, a Casolla di Caserta, già citata nella bolla del 1113 del vescovo metropolita di Capua Sennete relativa alla diocesi di Caserta.
Come il villaggio troviamo successivamente la chiesa in molte pergamene dell’archivio vescovile a partire dal 1172. A fine '500, in una visita del vescovo Ottavio Mirto risalente al 1590, San Rufo è parrocchia contando 45 anime ma nel 1609, per l’estrema povertà, venne annessa alla chiesa di san Pietro nella città, ed infatti nel 1629 è chiesa curata con 110 anime. Mancati gli abitanti per la peste del 1656, considerata l’esiguità delle rendite venne infine annessa alla Sacrestia della Cattedrale. Nel 1724 la chiesa possedeva possedeva 11 ettari di terre e 2 di boschi da cui si ricavavano i redditi per sostenere il rettore che veniva pagati dalla Sacrestia della cattedrale integrandoli con altre rendite. Esisteva, al suo fianco, un piccolo cimitero per la sepoltura degli abitanti del villaggio. Nel 1856 il curato, che non viveva nel casale per mancanza della canonica riceveva una congrua annua di 24 ducati per la celebrazione delle messe nei soli giorni festivi. Finalmente, nel 1966, l’allora curato don Alessandro Masi riuscì a farla ricostituire parrocchia autonoma ma in seguito alle disposizioni Vaticane per l’eliminazione della parrocchie più piccole, nel 1986, venne unita a quella della frazione di SS. Giovanni e Paolo.
Modalità d'accesso
La Chiesa di San Rufo di Cesarano è facilmente accessibile a tutti.
Indirizzo
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Ultimo aggiornamento: 25 febbraio 2024, 19:40