Descrizione
Tra le famiglie dei cavalieri caiatini che parteciparono alla prima Crociata vi furono alcuni della famiglia Egizi detti anche Gizzi. Gli storici locali narrano che, al ritorno dalla Terra Santa, iniziarono a fregiarsi con le insegne di un famoso moro sconfitto in battaglia. Da queste armi, una testa nera di egizio in campo oro sormontata, sul cimiero, da un braccio alzato con le dita in segno di fede presero poi il cognome.
In realtà, pur considerando la narrazione storica, le prime notizie documentate risalgogono ad un personaggio e una località posta a nord di Caiazzo tutt’ora denominata Frizzi. Nelle pergamene dell’Archivio Vescovile troviamo infatti che, nell’anno 1121, un Pietro figlio di Gizzio abitava nel loco filii Gizzi mentre, nel 1242, la località è denominata filiorum Giczii. Nelle pergamene il primo esponente della casata con una carica di rilievo è Giovanni Gisi, baiulo di Pier Delle Vigne nel 1240. Dopo di lui, a dimostazione dell’importanza assunta dalla famiglia, inizia una lunga serie di giudici, abati, notai, magister e uomini d’arme.
Il loro palazzo era situato al centro della città, di fronte all’antico seggio dei cavalieri. Agli inizi del 1600 il Melchiori ce lo descrive bellissimo si per lo sito che per la nobile pittura evidenziando che annessa v’era la piccola chiesa degli Egizi consacrata a S.Agnese.
Con l’estinzione della casata ad inizi del '600 il palazzo appartenne alla famiglia De Mario e poi alla famiglia Forgione. Nel 1704, come scrive Carlo Marocco, Martio Forgione, addivenuto il signore più ricco di Caiazzo, distruggeva nel palazzo le armi e le lapidi col nome di casa Egizi. Il palazzo, rispetto all’assetto odierno, si presentava isolato in quanto vi è notizia di una strada che menava diritta dall’attuale via Umberto I fino all’attuale via Egizi. Nel 1876 si pensò di adibire a edificio scolastico il palazzo che allora veniva denominato palazzo Forgione di proprietà della Congrega di Carità. La scelta era anche motivata dal fatto di essere questi una continua minaccia all’igiene ed alla sicurezza degli inquilini che lo abitavano. Nel 1879 venne stipulato l’atto di cessione al Comune a titolo enfiteutico e divenne sede delle Scuole Elementari per oltre un secolo, ospitando nel primo ventennio di questo secolo il Liceo Scientifico di Caiazzo.
Cappella Egizi o di S. Agnese
Importante testimonianza del periodo rinascimentale, la Cappella di S. Agnese o Egizi fu eretta nel Medioevo insieme al palazzo omonimo dalla nobile famiglia Egizi. Il 28 dicembre 1318 il giudice Giovanni Giccius volle fondare e costruire ex novo una cappella ad onore della beata Agnese Vergine. La costruzione doveva eseguirsi su una sua terra sita nella piazza maggiore della città con dote di 20 once d’oro, costituendo per sè ed i suoi eredi il diritto patronato. Discendente diretto del fondatore a metà del ‘400 emerge la figura dell’abate Nardo o Leonardo Egizio.
Nato da Baordo Giptio, uomo d’arme, e Emilia Errico sorella del vescovo caiatino Antonio d’Errico, nel 1455 era addetto a Napoli alla cappella di Re Alfonso, nel 1456 ebbe in commenda l’abbazia di Santa Maria di Melanico nella Diocesi di Larino in Puglia. In seguito fu nominato elemosiniere maggiore dal re Ferdinando I° d’Aragona, e nel 1472 primicerio e vicario generale del vescovo Giuliano Mirto morendo a Caiazzo il 13 agosto 1494. Venne sepolto nella cappella dedicata a S.Agnese sottoposta al palazzo della famiglia da lui restaurata ed abbellita intorno al 1490 con pitture e portali scolpiti facendole assumere le forme rinascimentali giunte fino a noi. Si è ipotizzato che l'Abate si sia rivolto, per la realizzazione del magnifico portale della sua cappella (1491), a quel fra' Giocondo da Verona che curò con molta probabilità anche i disegni delle decorazioni scolpite in uno dei due portali della cappella del Pontano contemporanea alla Cappella Egizi.
La Cappella conserva inoltre un arco interno (1493) con scolpiti gli stemmi della Famiglia e il sarcofago dell'Abate Leonardo. Sopra il sarcofago è stato posto, durante i lavori di ripristino eseguiti nel 1930, un affresco "Madonna con Bambino" attribuito a Francesco Cicino, pittore caiatino, attivo a cavallo tra il 1400 ed il 1500. Sappiamo dalla descrizione dei lavori che questo affresco è quanto resta della primitiva decorazione rinascimentale danneggiata dal tempo e dalla prolungata chiusura al culto.
Dopo il terremoto del 1980 l’edificio presentava varie lesioni sia alle strutture murarie che agli elementi artistici del quattrocento unitamente ad un processo di degrado proveniente dalla presenza di umidità su tutte la pareti con conseguente rigonfiamento e stacco degli intonaci. Vennero quindi effettuati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Caserta e Benevento una serie di lavori di consolidamento e restauro tesi al recupero dell’intero manufatto.
Attualmente la cappella, incorporata nell'originario edificio ripristinato sul finire dell'800 in forme neoclassiche, è dedicata ai caduti di tutte le guerre della Città di Caiazzo.
Modalità d'accesso
La cappella è facilmente accessibile a tutti.
Indirizzo
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Ultimo aggiornamento: 25 febbraio 2024, 19:43